TERRE EMERSE in cammino per altre economie
Trekking di ricerca territoriale – Colli Berici, 11-13 maggio 2012   

Ormai da alcuni anni GUSTI BERICI ha scelto di uscire, di incontrare il territorio, nella consapevolezza che solo conoscendolo in modo profondo si può essere più efficaci nelle proposte e nei progetti.
 
Qualsiasi considerazione sull’agricoltura e sulle valenze degli spazi rurali non può prescindere dagli aspetti economici, altrimenti diventa un esercizio di cultura fine a se stesso.
Qualsiasi progetto, inoltre, deve fondarsi sulla comprensione dell’essenza culturale della ruralità: la trasformazione della Natura in quanto tale in Ambiente modellato, gestito, utilizzato in quanto risorsa primaria.  

L’uomo antico ha avuto la Natura come dimora: era vitale per lui gestirla e “amministrarla” perché gli forniva cibo, rifugio, risorse.  Gli era però altrettanto vitale capirla, studiarla, afferrarla poiché non poteva utilizzare senza conoscere. Questo connubio difficile, fatto di tentativi ed esperienze, ha attraversato i millenni nella ricerca di un equilibrio possibile, mai scontato (e raramente raggiunto) tra utilizzo e conoscenza, tra sfruttamento e responsabilità.

Quando l’uomo è diventato agricoltore e allevatore stanziale, è divenuto anche costruttore e modellatore di paesaggi, modificatore di ecosistemi e di habitat. La sua azione, certamente perturbatrice sulla biodiversità naturale, ha tuttavia creato nuovi ambienti e quindi nuove nicchie ed opportunità per l’estensione e l’affermazione di altra biodiversità. I paesaggi agrari e forestali storici sono infatti composti da habitat seminaturali vari ed articolati, creati e mantenuti dall’attività umana: attività innanzitutto economica perché trasforma risorse in prodotti, eppure ecologicamente rilevante in quanto influisce sulla diversità ambientale.

Ecologia (comprensione dell’ambiente in quanto dimora) ed Economia (amministrazione dell’ambiente in quanto risorsa) non sono antitetiche: in un processo culturale spontaneo, quanto necessario, hanno camminato da sempre insieme. L’esperienza scientifica e la moderna crisi ambientale del mondo occidentale hanno saputo e voluto dissociarle e metterle l’una contro l’altra. Nell’attuale momento storico un’aspirazione importante, per le associazioni e i movimenti che hanno a cuore un reale “ben-essere” della persona e della collettività, è invece quella di provare a far re-incontrare e dialogare economia ed ecologia utilizzando opportuni strumenti di percezione, consapevolezza e analisi.   

Valenze formative e valenze politiche
Un obiettivo dichiarato di Equistiamo e di GUSTI BERICI è di intravvedere, indicare e – se possibile – percorrere progetti locali realmente alternativi: progetti generati dall’incontro di un ambiente e di una cultura locali, attraverso processi che tengano conto della peculiarità dei territori e non si basino su ricette omologate.
La biodiversità, nei suoi diversi aspetti (habitat naturali e seminaturali, specie viventi) e in generale la diversità (culturale e sociale) rappresentano un doveroso punto di partenza per questo processo virtuoso. L’insediamento umano, l’identità, le tradizioni e la visione di vita traggono infatti origine dal “patrimonio primario” ambientale ed è proprio dalla percezione di quest’ultimo che si può tentare di decifrare la prassi e l’organizzazione sociale ed economica consolidate nel tempo, riconoscendone sia gli aspetti condivisibili che i limiti.  


L’ingresso nell’ambiente e la sua lettura si caratterizzano pertanto, in prima istanza, come approcci cognitivi, di formazione e in qualche modo di inchiesta.
La sfida successiva è poi quella di individuare nuovi possibili percorsi economico-sociali capaci, nel prossimo futuro, di dare risposte concrete alla crisi operando una nuova pesatura dei valori in gioco, compresi quelli dei beni e servizi immateriali, superando i consueti canoni di monetizzazione.  

A partire da questi propositi, il trekking “TERRE EMERSE” si pone come percorso di ricerca attiva che si dipana attraverso i seguenti punti chiave: 

  • si sceglie il camminare come strumento privilegiato per capire se esiste un’altra economia possibile; 
  • ci si muove osservando e vivendo l’ambiente, naturale e umano, dando al camminare la dignità di una vera e propria ricerca-azione;
  • tra le possibili espressioni economiche, si presuppone che il turismo responsabile,  l’agricoltura biologica e locale e la valorizzazione dei gusti e dei prodotti tipici siano tra le più importanti e decisive per il futuro del comprensorio berico, per un nuovo progetto locale;
  • partendo dall’approccio culturale, professionale e logistico del trekking si va oltre, proponendosi di testare UNA NUOVA IDEA DI TURISMO, più improntato alla decrescita, al rispetto delle risorse ambientali, all’emersione delle iniziative “piccole”, locali e innovative;
  • tale idea, non necessariamente incompatibile né in competizione con le altre forme della proposta turistica, viene messa a disposizione della collettività quale preludio a progettualità future;
  • il fatto che la Cooperativa “I Berici” (partner dell’iniziativa) o altri operatori di accompagnamento ambientale possano, successivamente, riproporre questa esperienza nei propri pacchetti di turismo responsabile rappresenta già di per sé una prima e concreta dimostrazione dell’applicabilità di nuove economie sul territorio, attraverso professionalità qualificate e senza bisogno di infrastrutture e investimenti ingenti.
Caratteri distintivi specifici (un “decalogo” per il trekking)
  • porre attenzione alle molteplici espressioni degli ecosistemi, dei paesaggi e habitat, alla biodiversità;
  • favorire lo studio attivo dell’ambiente e dei paesaggi con mappature, orientamento, osservazione;
  • valorizzare i diversi momenti e ore del giorno, la luce e il buio, i paesaggi sonori, ecc;
  • prevedere approcci formativi solo in parte guidati, lasciando spazio ad una “auto-formazione responsabile”;
  • favorire spazi e occasioni di incontro e dialogo spontaneo con chi vive sul territorio;
  • cercare di coinvolgere i cultori e i saperi locali;
  • coinvolgere per quanto possibile le comunità locali e le organizzazioni di promozione (es. Pro Loco);
  • sperimentare contributi artistici, letterari, teatrali, musicali o connotare l’esperienza con i significati della decrescita, anche in riferimento alla Conferenza Internazionale “Venezia 2012”;
  • porre attenzione alle problematiche del lavoro e della sostenibilità ambientale e sociale.
 
Verifica
Tutti i presupposti che hanno portato alla maturazione di questa proposta saranno sottoposti ad una verifica responsabile e disincantata.  A seguito dell’esperienza del trekking, pertanto, i presupposti di partenza potrebbero essere riassestati.  
L’evento verrà quindi restituito attraverso uno specifico workshop nell’ambito della manifestazione “GUSTI BERICI” di settembre, per una fattiva discussione con le amministrazioni, le associazioni di categoria, gli organismi di sviluppo locale, le forze sociali.  
L’ambizione è di instillare il germe di un’azione comprensoriale, di un progetto dove l’aggettivo “locale” non sia solo identificativo di un’area geografica ma di peculiarità e specificità autentiche, costruite su un connettivo nato dal basso e non sui tavoli amministrativi.